Giovanna, la politica cittadina ti vede attivamente coinvolta …
È così; la mia è una passione che nasce da un profondo desiderio di partecipazione oltre che un impegno sociale. Ho ricoperto diversi ruoli nell’attività cittadina con risultati e traguardi talvolta raggiunti con soddisfazione, altre volte meno. La politica è anche fatta di delusioni: ciò che importa è impegnarsi con costanza e onestà per il bene della comunità. Sono stata Consigliere comunale a Lugano dal 2004 al 2024, Gran Consigliere dal 2007 al 2023 (Presidente della Commissione Costituzione e diritti politici dal 2011 al 2012 e dal 2015 al 2016, della Commissione Costituzione e leggi dal 2019 al 2020, membro della Commissione procedura elezione magistrati dal 2015 al 2019, e della Commissione Legislazione dal 2011 al 2019). Presidente della Sezione PLR di Lugano dal 2013 al 2018 e Presidente del Consiglio Comunale di Lugano dal 2019 al 2020.
Perché hai deciso di candidarti?
Di me si dice che ho una spiccata attitudine all’ascolto e alla comprensione dell’altro. Ho sempre prediletto il dialogo e la vicinanza alle persone piuttosto che il conflitto. Candidarmi come giudice di pace mi permetterà di unire la mia esperienza di avvocato con la mia capacità di mediazione e di servizio alla comunità, offrendomi l’opportunità di lasciare un impatto significativo sulla vita delle persone e di promuovere un sistema di giustizia che sia rapido, equo e accessibile.
Quanto è importante Il giudice di Pace nel tessuto sociale?
Sempre di più. Il giudice di pace si occupa di risolvere conflitti di minore entità finanziaria (fino a fr. 5’000.-) tra persone o parti, senza il ricorso a tribunali più grandi, complessi e costosi. La sua funzione è essenziale perché cerca di trovare soluzioni amichevoli, permettendo di risolvere i problemi senza costi elevati o lunghe attese. È una figura chiave per garantire che tutti, anche chi ha meno risorse, possano avere accesso a una soluzione celere e giusta dei loro problemi legali.
Il giudice di pace in passato nasce come una figura popolare, un po’, passami il termine, alla mano: oggi ha sempre questi connotati?
Sì, è rimasto un importante punto di riferimento per la giustizia locale ma, mentre una volta era -appunto- un giudice popolare dinnanzi al quale si appariva senza avvocato per discutere apertamente tra cittadini, oggi, le modifiche di legge, hanno introdotto la possibilità di essere rappresentati da un legale. Per questo è fondamentale che il giudice sia perfettamente a conoscenza del sistema giuridico. Ho compiuto i miei studi universitari a Berna e conseguito un master a San Diego; ho ottenuto il brevetto di avvocato nel 2003. Da sempre, nel mio lavoro, mi impegno a trovare soluzioni mediate adottando un approccio umano e sensibile alle problematiche delle persone.
Ultima domanda. Perché votare il giudice di pace?
Per assicurarsi che la giustizia resti vicina alla comunità, accessibile a tutti e rapida nella risoluzione dei conflitti quotidiani.
Grazie, ti facciamo il nostro “in bocca al lupo” per le elezioni del prossimo 24 novembre.