La notizia di colpi sparati contro le immagini di Gesù e della Madonna ha scosso profondamente la nostra comunità. Un atto di tale violenza non può essere ignorato né giustificato; esso rappresenta una follia che va ben oltre il danno materiale. Colpire simboli sacri, che per milioni di persone rappresentano amore, fede e speranza, è un attacco diretto alla convivenza civile e alla pace. In un mondo già segnato da tensioni e conflitti, questo gesto non fa altro che alimentare divisioni e incomprensioni. È il segno di una mancanza di rispetto non solo verso le credenze religiose, ma anche verso i valori fondamentali di umanità e rispetto reciproco. Questi atti di violenza ci ricordano tragicamente quanto sia fragile la nostra convivenza e quanto sia necessario lavorare instancabilmente per preservarla. La risposta a tale follia deve essere il dialogo. Solo attraverso la comprensione e il confronto pacifico possiamo sperare di costruire una società più giusta e inclusiva. È indispensabile che ognuno di noi si impegni a rispettare le differenze, a riconoscere l’umanità dell’altro e a difendere il diritto di ciascuno di vivere la propria fede in serenità. La pace con la P maiuscola è un obiettivo che si costruisce giorno dopo giorno, con piccoli e grandi gesti di rispetto e di apertura. Dobbiamo promuovere l’educazione alla tolleranza, favorire incontri e dialoghi interreligiosi e lavorare insieme per abbattere i muri dell’ignoranza e del pregiudizio. Difendiamo con forza i valori della convivenza pacifica, del dialogo e del rispetto reciproco. Solo così possiamo sperare in un futuro dove le differenze non siano causa di conflitto, ma fonte di arricchimento e di crescita per tutti.
Fabio Rezzonico
PLR, Sezione di Lugano
