La presidente delle DLRT Mari Luz Besomi-Candolfi esprime soddisfazione per la decisione del Consiglio federale che ha respinto l’iniziativa del Centro “Sì ad un’imposta equa per le coppie sposate”: per le Donne liberali radicali, che hanno lanciato l’inziativa per un’imposizione individuale a prescindere dallo stato civile, è un successo. Il governo ha dato un segnale forte a favore di un trattamento fiscale equo e di una reale parità tra uomo e donna. In una nota stampa il PLR svizzero si attende ora che PS e Verdi mostrino chiaramente il loro sostegno al controprogetto sull’imposizione individuale, altrimenti il PLR manterrà la sua iniziativa.
“La società è in continuo cambiamento e molte sono le famiglie composte da coppie, sposate oppure no, che contribuiscono all’economia domestica con due redditi. I diritti e i doveri devono essere equamente divisi tra le coppie e la scelta di sposarsi non deve comportare una penalizzazione rispetto al modello di famiglia ove i coniugi hanno scelto di non sancire la loro unione davanti a un ufficiale dello stato civile. La tassazione indipendente dallo stato civile rappresenta l’unico modello fiscale che tratta tutti gli stili di vita in modo equo e crea i giusti incentivi al lavoro in particolare femminile.
La promozione della partecipazione delle donne al mercato del lavoro è un passo importante verso la parità ma il nostro sistema fiscale è concepito in modo che in molti casi per le donne non valga la pena lavorare. Il prossimo autunno potremo aggiungere un ulteriore tassello sulla via dell’uguaglianza con un si convinto all’oggetto in votazione il 22 settembre relativa alla modifica della legge federale sulla previdenza professionale (LPP). Molte sono le donne che continuano ad essere pagate meno degli uomini o che confrontate con la cura dei figli e/o altri componenti della famiglia si trovano nella scelta obbligata di modellare la loro possibilità di lavorare attorno ai bisogni famigliari: la riforma colmerà le lacune nella previdenza professionale per le persone che lavorano a tempo parziale, in alcuni casi più tempi parziali al di sotto della soglia d’entrata alla previdenza, e per le persone con redditi bassi.”
Mari Luz Besomi-Canfolfi
presidente DLRT