7 Marzo 2025
PLR

Sport, associazioni e giustizia generazionale

Sport, associazioni e giustizia generazionale

«Mentre diciamo di volere promuovere la salute fisica e il benessere delle prossime generazioni, il rischio concreto è che in Svizzera meno bambini abbiano la possibilità di praticare sport». Con queste parole, la Consigliera nazionale Andrea Zryd (PS/BE) ha sintetizzato il paradosso che potrebbe prodursi a causa dei tagli finanziari annunciati dal Consiglio federale nel settore della politica sportiva.

Come noto, il Governo ha presentato negli scorsi mesi le 59 misure con le quali intende fare risparmiare oltre tre miliardi di franchi all’anno alla Confederazione, per riportare in equilibrio una situazione finanziaria che sta diventando sempre più precaria.

Per quanto riguarda la promozione dello sport, il Consiglio federale ha individuato un potenziale di risparmio da circa 18 milioni di franchi – una somma risibile, rispetto al totale della manovra, che però corrisponderebbe a circa il 10% degli aiuti finanziari totali erogati dalla Confederazione in questo settore.

Nel dettaglio, cinque milioni di franchi verrebbero risparmiati cancellando i contributi a grandi eventi internazionali ricorrenti, come le gare della Coppa del Mondo di sci ad Adelboden e Wengen, il Tour de Suisse di ciclismo e i Mondiali di atletica a Zurigo.

Un ulteriore risparmio potenziale da 10 milioni di franchi deriverebbe dal taglio ai contributi a favore di Swiss Olympic e delle federazioni sportive nazionali, per l’utilizzo degli impianti di importanza nazionale, come il Centro sportivo di Tenero.

Le associazioni e i club, quindi, vedrebbero aumentare le tariffe d’uso a loro carico, con ripercussioni immediate sui loro bilanci.

Infine, e in modo davvero imperdonabile, il Consiglio federale propone anche un taglio nel settore dello sport di massa: a farne le spese sarebbe il programma di promozione sportiva Gioventù+Sport. In quest’ultimo caso l’apparenza potrebbe ingannare, perché la riduzione (2,5 milioni di franchi su un budget annuo da 100 milioni) sembra modesta – ma questo importo rischia di sommarsi al precedente, e ciò che più conta è il principio.

Non si tratta qui di una difesa corporativa da parte della «lobby dello sport» (che nel nostro Paese, tra l’altro, non ha nemmeno un posto a sedere al tavolo delle lobbies). Le attività G+S oggi registrano circa 37 milioni di ore di partecipazione, in oltre 80 discipline: sono uno dei collanti del Paese, e uno degli strumenti principali per il riequilibrio generazionale della spesa pubblica.

Il tema riguarda anche la Città di Lugano, specialmente alla luce del dibattito sulla possibile riduzione del sostegno economico del Comune ai tanti e vari sodalizi attivi sul territorio. Se uno scenario del genere si avverasse, in aggiunta ai tagli della confederazione, la fattura potrebbe essere davvero salatissima per molte società sportive – e quindi, in definitiva, per i loro affiliati. Sarebbe davvero un segnale di miopia, considerato quanto sappiamo sull’efficacia dello sport di massa come strumento per una politica sanitaria orientata alla prevenzione, come veicolo di aggregazione per le comunità di quartiere e come mezzo efficace di lotta al disagio giovanile.

Non è un mistero che il nostro Paese, sempre più anziano e sempre più attento alle esigenze degli anziani, dedichi oggi un ammontare crescente delle sue risorse a questa fascia di popolazione – che del resto detiene ormai un potere democratico di veto fondamentalmente inscalfibile. Se questa realtà demografica è di fatto immutabile, il compito della politica è però di fornire qualche minimo contrappeso, evitando di decurtare le già magre dotazioni finanziarie delle attività destinate ai giovani – che nel lungo periodo saranno pur sempre i principali finanziatori di tutti i servizi oggi garantiti alla terza età.

JJ Aeschlimann – Consigliere comunale PLR a Lugano

Articolo publicato sul Corriere del Ticino del 27 febbraio 2025

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JJ Aeschlimann
Autore

Jean-Jacques Aeschlimann