Il Consiglio comunale, nella seduta del 19 febbraio scorso, ha respinto il Messaggio 11246 che il Municipio aveva proposto. Non senza una costruttiva discussione in seno al Legislativo. Ne parliamo con Andrea Nava, consigliere comunale e co-relatore del Rapporto di maggioranza sostenuto dal plenum.
Cosa prevedeva il messaggio che il Consiglio comunale ha respinto?
In sostanza prevedeva due cose: da una parte la codificazione del posteggio dei mezzi a due ruote (biciclette e motoveicoli), che non era di per sé messa in discussione. Dall’altra, invece, la creazione di una base legale per permettere la realizzazione di nuove edificazioni con un numero inferiore di posteggi rispetto a quanto disciplinato oggi dalle norme d’attuazione dei Piani regolatori (NAPR).
Qual è la situazione ad oggi?
Oggi non è permesso costruire meno parcheggi – o addirittura non costruirne affatto – salvo in due casi ben precisi: 1) per motivi tecnici e 2) per motivi di salvaguardia e di protezione ambiente/mobilità. In ogni caso, oggi, è dovuto un contributo sostitutivo per ogni parcheggio non realizzato. Un domani, con questa nuova variante, non lo sarebbe più stato. Il Municipio proponeva questa possibilità legandola al miglioramento del Trasporto pubblico. Ma le NAPR non prevedono che il numero di parcheggi possa essere diminuito in funzione del livello di qualità del Trasporto Pubblico, questo perché la Legge sullo sviluppo territoriale specifica “la qualità del Trasporto pubblico non determina la rinuncia al possesso di un veicolo privato”.
Quali sono state dunque le criticità principali?
Le colleghe e i colleghi di Consiglio comunale hanno seguito le riflessioni della maggioranza della Commissione della pianificazione e in particolare:
- Qual è il reale fabbisogno? Quali sono le necessità? Servono dati e cifre per sapere e per decidere. Il fatto di non averne, rende fragile questa nuova norma. La paura inoltre è che la generalità dell’intervento non tenga conto delle realtà più particolari.
- I cittadini beneficiano di questa variante? Si, forse. Ma a beneficiarne sono prevalentemente coloro che costruiscono gli immobili. Tra i potenziali rischi emersi vi è infatti quello di una possibile limitazione della proprietà futura per chi oggi acquista e vede un domani la propria situazione personale mutare.
- E infine il terzo aspetto: qual è la visione della Città di Lugano? Purtroppo, il Piano Direttore comunale, il nuovo strumento programmatico e strategico che – come è stato venduto – permetterebbe di delineare lo sviluppo del territorio per i prossimi 20 anni circa, ad oggi ancora non c’è. Le criticità legate al tema della mobilità invece si, ci sono eccome. Sono emerse in modo importante sia in commissione sia da parte dei cittadini durante la consultazione indetta dal Municipio.
E quindi il Consiglio comunale ha deciso con 33 voti contro 17 e un’astensione di respingere il messaggio…
Sì, sono molto contento che il Legislativo abbia seguito la proposta della collega Federica Colombo Mattei e del sottoscritto. Ma ringrazio anche la collega Laura Ferrario (relatrice del rapporto di minoranza) e il municipale Filippo Lombardi per aver permesso un sano confronto, sia in commissione sia in Consiglio comunale. Un conto è dare messaggi, incentivare, un altro è invece basarsi su elementi concreti e prendere una decisone, responsabilmente. Una volta che il Municipio ci presenterà il Piano Direttore comunale, se lo riterrà un progetto condiviso, convincente e nell’interesse pubblico, integrerà nuovamente queste proposte.
Che peso ha avuto la mancanza del PDcom?
Un peso significativo, certamente. Perché in termini pianificatori, Lugano, oggi, non ha una visione, o perlomeno non ha una visione condivisa da parte del Municipio. È giunto il momento che anche il Municipio faccia i compiti e presenti, a breve, questo strumento programmatico e strategico.
Andrea Nava
Consigliere comunale e co-relatore del Rapporto di maggioranza sostenuto dal plenum