Se ci chiedessero di elencare le più grandi Società svizzere in termini di dipendenti, tutti noi penseremmo alle famose case farmaceutiche, ai leader della grande distribuzione organizzata o al gigante giallo. In realtà la principale società per personale coinvolto è la sconosciuta Volontari SA (nome ovviamente inventato). Il volontariato in Svizzera, secondo i dati ufficiali, coinvolge circa 3 milioni di persone (41% popolazione residente sopra i 15 anni), con 660 milioni di ore non retribuite per un valore economico stimato di 12 miliardi di franchi. Milioni di persone che dedicano, a titolo gratuito, il loro tempo e le loro energie per aiutare gli altri e migliorare la società in cui viviamo. Le occasioni per prestare parte del proprio tempo libero sono molteplici. Si va dalle tipiche attività sportive, scolastiche o culturali alle associazioni di quartiere, dall’impegno ambientalista fino all’assistenza di anziani, bambini o malati. Lo stesso impegno politico, soprattutto alla base, è volontariato puro. Anche le motivazioni che spingono le persone a fare volontariato sono diverse. Per alcuni è una scelta di vita, per altri un modo per dare un senso al proprio tempo e competenze, infine una maniera di mettersi a disposizione della comunità per migliorarsi, condividere e progredire. Per tutti un arricchimento della persona. Con il volontariato si sviluppano competenze, amicizie, il proprio benessere psicofisico e ci si mette a disposizione per nobili scopi. A volte però potrebbero non bastare l’appagamento personale, il riconoscimento di crediti formativi o il merito pubblico (come ad esempio la Giornata del Volontariato). Queste iniziative sono importanti per dare visibilità e valorizzare il contributo dei volontari alla società ma si potrebbe fare di più per compensare non solo moralmente chi tanto si prodiga per il prossimo, soprattutto tenendo presente che spesso il volontario sostiene personalmente delle spese non rimborsate per prestare il suo libero servizio. Sappiamo tutti che senza volontariato la quasi totalità dei servizi sociali o eventi sarebbero impossibili da organizzare o il loro costo sarebbe insostenibile per chiunque. In passato sono state portate avanti a Berna mozioni per rendere fiscalmente deducibili le spese legate all’esercizio del volontariato, purtroppo senza successo. Quello che non è riuscito a livello federale si potrebbe tentare a livello locale. Il Cantone potrebbe contribuire, ad esempio, con la fornitura di titoli di trasporto gratuiti (Arcobaleno) a fronte di un impegno al di fuori del proprio comune di residenza. Oppure premiare le aziende che promuovono “le buone azioni” dei loro dipendenti. Grandi città come Lugano, che fino poco fa disponeva di una propria piattaforma per la promozione del volontariato e ora si affida a Volontariato Ticino, potrebbero riconoscere dei crediti in Luga (la valuta virtuale), che alimenterebbero a loro volta l’economia locale, oppure elargire entrate gratuite o scontate a musei ed eventi sportivi, premiando e promuovendo con la cultura l’impegno dei propri cittadini. Oltre ad un grazie si riceverebbe così un concreto e gradito segno di stima.
Carlo Regondi
Presidente PLR Molino Nuovo Lugano