Carissimi amici e sostenitori, oggi a pochi giorni dalla fine di questa Campagna elettorale voglio condividere con voi una parte delle emozioni vissute in questi ultimi mesi.
Mi sento fortunato ad aver avuto il sostegno di un consulente esperto nell’ambito politico federale e lo ringrazio per il suo prezioso contributo. Insieme a due gruppi di lavoro formati da professionisti che operano nel mondo della sanità e dell’economia abbiamo definito alcuni interventi concreti per affrontare le sfide che ci aspettano. Li ringrazio molto per la loro dedizione e competenza. Grazie agli studenti di 3° e 4° liceo che mi hanno ascoltato per un’ora quale relatore di civica e grazie a mia figlia che alla fine della lezione, abbracciandomi mi ha detto “sei stato bravo papà”, forse l’emozione più grande di tutta la campagna!
Candidarmi per il Consiglio Nazionale è frutto di un interesse che ho coltivato negli anni e che non ho mai nascosto agli amici più intimi. Il mio viaggio in questa avventura è iniziato a gennaio quando mi sono messo ufficialmente a disposizione. Dopo mesi di attesa, il 18 giugno è arrivata la conferma della mia candidatura. Da allora ho iniziato uno studio intensivo. Per candidarsi a Berna, è fondamentale essere preparati, a volte anche più di quanto si possa immaginare, ma questa è la strada per difendere le nostre opinioni e rappresentare i cittadini con competenza.
Desidero esprimere la mia gratitudine a tutte le persone che hanno lavorato dietro le quinte: chi ha gestito la mia immagine, chi ha viaggiato con me per tutto il Cantone, chi ha sostenuto la campagna scrivendomi, esponendo striscioni o lasciando i miei “santini” nelle loro sale di attesa, chi mi ha dato una pacca sulla spalla, chi ha passato ore al telefono cercando di convincere amici e conoscenti, chi mi ha inviato suggerimenti, chi mi ha mostrato orgogliosamente la sua scheda di voto e chi semplicemente mi ha sorriso e detto “avanti cosi Paolo!”.
Ad inizio settembre, è iniziata ufficialmente l’avventura elettorale. E’ stato un periodo ricco di impegni, eventi politici, incontri mediatici, conferenze, pranzi e cene.
Pochissimo il tempo che ho potuto dedicare all’azienda e per questo mi scuso con tutti i miei collaboratori. Stanchezza, stress ed una frequentazione pubblica continua hanno permesso anche al Covid di rifare capolino impedendomi di partecipare ai comizi di Minusio e Locarno, insomma, non mi sono fatto mancare nulla. Vorrei ringraziare di cuore la mia famiglia, per avermi aspettato, per avermi sostenuto e per aver saputo convivere al meglio con i miei diversi stati d’animo, dall’iperattività alla tensione, al totale coinvolgimento.