Finalmente anche per il settore sanitario si parla chiaramente della necessità di coordinare l’utilizzo delle risorse, umane e materiali. Alcuni giorni fa mi ha lanciato questo appello il dottor Mattia Lepori, vicecapo dell’area medica dell’ Ente Ospedaliero. E sono di questi giorni anche le raccomandazioni del Fondo nazionale svizzero (Fns),che nell’ambito del Programma nazionale di ricerca “assistenza sanitaria” (pnr74) invita da un utilizzo più efficace delle risorse. Siamo tutti coscienti del fatto che il settore sanitario stia affrontando importanti sfide, come pressione sui costi, l’aumento delle malattie croniche, la digitalizzazione e non da ultimo l’invecchiamento della popolazione. Ebbene, tutti ci stiamo adoperando per affrontare queste sfide nel modo migliore, ma non ci parliamo: non siamo capaci di sfruttare meglio meglio quello che esiste e creare le condizioni per fare ancora meglio quello che di buono già facciamo. Siamo a due minuti dalla mezzanotte per quanto concerne la nuova pianificazione ospedaliera e abbiamo parlato unicamente di numeri e di criteri. Non una parola su cosa e come potremmo fare meglio. Abbiamo in Ticino realtà veramente di qualità e con un grande potenziale, però ancora inutilizzato per mancanza di sinergie e di una visione critica d’insieme. Per esempio a Lugano ci sono due unità di Cure intensive, una dell’Eoc, l’altra privata, della Moncucco. Non si parlano!
Abbiamo un problema con le maternità, l’unica che ha i numeri è quella della Clinica Sant’Anna, ma tra Eoc e Clinica Sant’Anna non ci si parla. E potrei andare avanti con gli esempi. Mi domando quindi: come pensiamo di migliorare e ottimizzare i costi, come pensiamo di garantire la crescita della qualità, se non ci parliamo? Ovvio, dobbiamo farlo fuori dai denti, mettendo finalmente da parte le ideologie e sul tavolo i veri problemi cosi da cogliere le molte opportunità. Questo sarebbe il vero compito della pianificazione ospedaliera, questo è il mio auspicio. Proprio come colori che valgono nella vita, anche il nostro sistema sanitario ha sicuramente molte possibilità da poter sfruttare a vantaggio della popolazione. A buon cavallo non manca la sella.
Fabio Rezzonico
Swiss Medical Network – direttore generale Regione Ticino